LINEE GUIDA DI EDUCAZIONE AMBIENTALE 2014 (Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio) SISTEMA TOSCANO DI EDUCAZIONE AMBIENTALE: INDIRIZZI 2010 PER LE AZIONI LOCALI (Regione Toscana) INDIRIZZI PER LE AZIONI LOCALI DI EDUCAZIONE AMBIENTALE 2010 (Allegato) (Regione Toscana) Appello di Marrakech A Marrakech (Marocco) si è svolto dal 9 al 14 giugno 2013 il 7 ° Congresso Mondiale dell'Educazione Ambientale. Più di 2.000 persone provenienti da 105 paesi di tutto il mondo hanno partecipato. La conferenza è stata anche segnata dalla presenza di rinomate istituzioni internazionali come l'UNESCO, l'UNEP e dell'ISESCO. L'entità della partecipazione e del gran numero di contributi teorici e di ricerca presentato hanno offerto una panoramica quasi completa della situazione generale dell’ educazione ambientale, con i suoi punti di forza e di debolezza. Questi stessi studi hanno anche messo in evidenza il contributo fondamentale di educazione ambientale nella transizione verso un futuro sostenibile.
Al termine dei lavori del 7° Congresso Mondiale di Educazione Ambientale, i partecipanti raccomandano di:
2. Riconoscere il ruolo della società civile nell’ambito dell’educazione ambientale e rafforzare il suo ruolo in questo settore. 3. Rafforzare il dialogo e il coordinamento tra tutti gli attori interessati al fine di una migliore sinergia nella definizione delle strategie e nell’attuazione di progetti di educazione ambientale. 4. Stabilire reti di attori dell’educazione ambientale per facilitare la condivisione di conoscenze, di competenze, di esperienze e buone pratiche. 5. Promuovere l'inclusione delle specificità territoriali e la mobilitazione degli attori locali nello sviluppo e nella realizzazione di progetti di educazione ambientale che promuovano il rispetto per la natura, i valori di eco-cittadinanza e solidarietà. 6. Sviluppare strumenti e materiali educativi adatti e innovativi includendo le nuove tecnologie dell'informazione e della comunicazione, avanzando allo stesso tempo nello sviluppo degli strumenti convenzionali. 7. Promuovere la ricerca e lo sviluppo in vari campi dell’educazione ambientale, dagli strumenti di valutazione e di apprendimento alla diffusione di atteggiamenti, valori e comportamenti più rispettosi dell'ambiente. Pertanto invitiamo tutti gli interessati a prendere in considerazione le raccomandazioni dell’Appello di Marrakech e a tradurle in azioni e misure concrete che favoriscano la transizione verso società più ecologiche, giuste e coese.
(Traduzione di Valentina
Mandirola
Vedi la Educazione ambientale nei Parchi e nelle Aree Protette
L’attuale modello di sviluppo ha profondamente alterato l’equilibrio dinamico tra attività umane e natura; ai sempre più evidenti problemi locali si affiancano problemi globali le cui soluzioni non possono basarsi puramente su conoscenze tecnico-scientifiche, ma devono necessariamente considerare e interagire con prospettive storiche, politiche, economiche e culturali. E’ pertanto necessario agire su stili di vita e di pensiero acquisiti e consolidati, ormai incompatibili con un futuro sostenibile. L’educazione ambientale, rivolta a tutti i soggetti sociali e in particolare ai giovani, assume quindi un ruolo importante, veicolando le competenze e i valori necessari per innescare un circolo virtuoso di modifica degli atteggiamenti e una potenziale sfida per la prevenzione di problemi futuri. Vi sono ambiti in cui appare particolarmente necessario agire oggi, diffondendo nuovi comportamenti e scelte economiche e di consumo, come ad esempio la conservazione della biodiversità, il risparmio energetico e delle risorse naturali, l’utilizzo di fonti rinnovabili, l’impiego dei materiali riciclati, la mobilità sostenibile, il turismo ambientale. A fronte di un’acquisizione del sapere in cui le competenze ambientali sono marginali, appare inoltre fondamentale il rafforzamento e l’istituzione di reti tra soggetti diversi (associazioni, enti pubblici e privati, istituzioni educative) volte alla diffusione di una coscienza ambientale e di un agire responsabile ed autonomo. In particolar modo è auspicabile cogliere le opportunità derivanti da una maggior conoscenza dell’ambiente, incrementando le capacità dei singoli e delle comunità, di contribuire al mantenimento e miglioramento della qualità del proprio territorio. La Regione Toscana sta sviluppando una politica per costruire il sistema di educazione ambientale che individua le realtà territoriali locali come punto di partenza. Già nella “Guida all’offerta educativa territoriale” i Parchi e le Aree Protette erano evidenziati come realtà ad alto valore, adesso si ha l’opportunità di proporci come dei veri laboratori per lo sviluppo sostenibile proprio perché i principi dell’educazione ambientale coincidono con gli obiettivi istituzionali e politici del sistema delle aree protette. Infatti l’educazione ambientale, intesa come processo idoneo a sviluppare conoscenze ed a promuovere comportamenti consapevoli, non può considerarsi disgiunta dal territorio, anzi può trarre forza vitale dalla naturalità dell’ambiente e quindi contribuire a rivitalizzare e gestire il patrimonio naturale. In tale direzione emerge che il sistema di educazione ambientale, specialmente se ampliato ed accreditato con criteri di qualità, può concorrere a promuovere la fruizione sostenibile delle aree protette, integrando l’ambiente naturale, culturale ed umano rispettando i fragili equilibri che caratterizzano, in genere, le aree protette, in modo da restituire al contatto con la natura il suo senso più autentico: sentirsi parte attiva nella tutela del bene comune, dedicando tempo alla scoperta dei luoghi e dell’ambiente e traendo ricchezza da questo contatto. L’area naturale protetta è un laboratorio dove si sperimentano anche nuove forme di sviluppo economico sostenibile, coerenti con l’obiettivo prioritario di tutelare il patrimonio ambientale, ed il Parco delle Alpi Apuane all’interno del Sistema Regionale dell’educazione ambientale svolge un ruolo importante come attore di progetti, indirizzi e metodologie
Il Sistema Toscano di educazione ambientale
L’educazione ambientale è un settore di studi pedagogici e di pratiche di intervento abbastanza recenti. La sua nascita ed il suo affermarsi vanno di pari passo con l’acuirsi di fenomeni degenerativi che hanno portato a grandi catastrofi ecologiche, capaci di mettere in discussione il futuro stesso del nostro pianeta. Per molti anni l’educazione ambientale ha coinciso con l’impegno per la difesa dell’ambiente naturale o delle specie in via di estinzione. Secondo il concetto (in verità non sempre vero) che più si è informati e più ci si comporta responsabilmente, con l’educazione ambientale si è cercato di creare una sensibilità verso i problemi del pianeta che, come dicevamo con uno slogan molto fortunato, "non era nostro ma l’avevamo avuto in prestito dai nostri figli". Oggi è cambiato il significato da attribuire al termine ambiente. Esso viene concepito come contesto spaziale nel quale la vicenda delle collettività umane si manifesta e si trasforma nel procedere della storia. Questo contesto non si riferisce solo al campo dei fenomeni fisici e naturali che contraddistinguono l’ambiente naturale, ma si riferisce anche alla manifestazione dei modi con cui l’uomo si rapporta all’ambiente, strutturando il territorio (ambiente costruito) e vivendo in esso fenomeni personali e sociali (ambiente sociale). Ecco allora che gli scopi fondamentali dell’educazione ambientale diventano quelli di sviluppare la conoscenza e le azioni dell’uomo, in modo tale che egli riesca ad analizzare i vari aspetti del contesto spaziale, ne conosca le caratteristiche, comprenda sempre più profondamente i modi attraverso i quali salvaguardare e sviluppare le risorse di varia natura presenti in esso. L’iniziativa educativa in questi ultimi anni si è fatta sempre più massiccia. Occorre ricordare al riguardo le campagne per le raccolte differenziate dei rifiuti, i cittadini che adottano monumenti o opere d’arte, i piani regolatori delle città che cominciano a porsi i problemi della vivibilità e del recupero dei centri urbani e non solo dello sviluppo quantitativo legato al profitto, l’integrazione dei disabili, l’accoglienza degli immigrati etc. Il concetto di educazione ambientale si evolve allora verso la concezione di educazione allo sviluppo sostenibile. Possiamo senza dubbio affermare che l’educazione ambientale partecipa all’impegno di tutta la società per costruire uno sviluppo che apporti il più alto livello di benessere possibile a tutti gli esseri umani, ma che sia compatibile con le risorse a disposizione, e che soprattutto non le tolga a chi verrà dopo e forse anche al nostro futuro. Questa idea deve guidare l’agire quotidiano degli amministratori, delle forze produttive, delle associazioni, del mondo della scuola, di tutti i cittadini di tutte le età. Per questo l’educazione ambientale non può essere una nuova materia d’insegnamento, non può essere circoscritta al solo tempo scolastico, ma deve contribuire a "…..ricostruire il senso di identità e le radici di appartenenza, dei singoli e dei gruppi, a sviluppare il senso civico e di responsabilità verso la res pubblica, a diffondere la cultura della partecipazione e della cura per la qualità del proprio ambiente, creando anche un rapporto affettivo tra le persone, la comunità ed il territorio" (Carta dei principi per l’educazione ambientale orientata allo sviluppo sostenibile e consapevole – Fiuggi 24 aprile 1997).
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